E’ giusto celebrare
la Giornata della Memoria nelle scuole? Noi alunni della scuola Marconi diciamo
di sì, è giusto, sempre senza farne un pretesto per non lavorare e non svolgere
i propri doveri.
La Giornata della
Memoria, che si celebra il 27 gennaio, è stata istituita per ricordare la Shoah e le persecuzioni legate
alle leggi razziali. Ci sono diversi modi per celebrare questa ricorrenza, per
esempio in molte scuole i ragazzi e i docenti fanno un minuto di silenzio per
rispetto delle persone morte, si fanno manifestazioni e si leggono versi di
poesie e pagine di libri.
Quest’anno, per
questa occasione, il 30 gennaio noi ragazzi delle seconde e terze della scuola
Marconi siamo andati all’UCI Cinemas di Porto Sant’Elpidio a vedere il film “Un
sacchetto di biglie”.
Nessun bambino
vorrebbe passare quello che hanno passato i due protagonisti di questa storia:
questi due fratelli devono scappare da Parigi per andare da soli a Nizza, dove
li attendono i loro genitori i quali ritengono che viaggiando separati sia più
facile sfuggire ai rastrellamenti dei soldati tedeschi. I due ragazzi riescono
a vivere in pace per qualche mese, ma poi devono scappare di nuovo quando, dopo
l’arresto di Mussolini, i soldati italiani che si trovavano a Nizza tornano in
Italia e i tedeschi che controllano la città ricominciano nuovamente a
catturare gli ebrei per deportarli.
Sopravvissuti a
tante (dis)avventure, quando Parigi viene liberata e la guerra finisce, i due fratelli
possono tornare a casa dalla loro famiglia, ma appena giunti a casa ricevono
una brutta notizia: il padre è morto in un campo di concentramento. Il racconto
è riuscito ad arrivare con immediatezza a noi ragazzi grazie al fatto che era
narrato dal punto di vista di un bambino, facendoci immedesimare nel
protagonista di questa storia.
Questo film ci ha
aiutato a ricordare le vittime dei campi di sterminio, ma anche le semplici, ma
importanti persone che si sono opposte a tutte quelle ingiustizie. I ragazzi di
oggi devono prendere esempio da quegli uomini che hanno avuto il coraggio e la
forza di salvare anche solo un ebreo.